La Lavorazione

La produzione degli articoli è ancora oggi quella di una volta. Il vetro in piastre proviene da Murano dove se ne produce la migliore qualità in quanto vengono usate ancora oggi sabbie ricche di silicio e cristalli purissimi per avere colori di una vivezza unica. Nel nostro laboratorio di Firenze, tali piastre, vengono riportate allo stato fuso in uno speciale forno. Ed è a questo punto che l’estro e l’esperienza del “filatore” permette di abbinare i colori tra di loro e sagomare in forme diverse il vetro per poter così ottenere dei petali di rosa, di margherita, di dalia, foglie, etc.

Quando tutto il composto è pronto viene “tirato” con particolari utensili fino a ottenere tante bacchette di circa 30 cm. ciascuna. A questo punto inizia la lavorazione vera e propria del mosaico bizantino. Sul fondo dell’oggetto viene steso uno strato di stucco speciale capace di seccare in breve tempo e quindi tenere insieme i pezzetti di vetro. Una volta scelte le bacchette che serviranno per la messa in opera, all’artigiano occorrono due strumenti: un paio di pinzette ed un seghetto. Inizia il suo lavoro intaccando con un colpo secco la bacchetta di vetro e staccando il pezzetto con le pinzette per poi deporlo sullo stucco. Si prosegue così fino a richiudere tutta la superficie con bacchette di vetro sempre più fini ottenendo così disegni sempre originali.

Tale procedura ed esecuzione non è cambiata in tutto questo tempo ed è stata tramandata da artigiano ad artigiano, di padre in figlio; per un’arte il cui maggior pregio è, come riportano alcuni carteggi del ‘700, “…quello di conservare nella sua vivezza le tinte senza timore che il tempo distruggitore dell’Opera del Pennello la alteri in minima parte.”